Programma 2020

CONCORSO ONLINE dal 18 al 23 SETTEMBRE 2020

le proiezioni saranno accessibili sulla piattaforma di:

Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza votando un unico titolo, per una sola volta. Quindi è importante fare bene la propria scelta.

PROGRAMMA FESTIVAL ONLINE

I am Fatou di Amir Ramadan (Germania, 2019 – 18’) in concorso
Fatou è una ragazza italiana di 23 anni di origine senegalese. Vive in un quartiere di Roma con sua madre, che la vorrebbe educare secondo le rigide imposizioni della sua cultura di origine. Ma Fatou sta cercando la propria identità, e la musica la accompagna in questo percorso.

The Color of the Stars di Paul Uhlig (Germania, 2019 – 14’) in concorso
Quattro piccoli alieni si confrontano con l’invasione di un esercito di robot, cercando di rubare un colore nell’universo. Sfuggono all’attacco sul loro pianeta natale, ma la vera avventura non è ancora iniziata.

Beauty Boys di Florent Gouelou (Francia, 2018 – 18’) in concorso
In un piccolo villaggio, Leo, 17 anni, ama truccarsi. Suo fratello maggiore, Jules, che teme di essere deriso, si oppone a questa passione. Una sera sul palcoscenico, Leo si presenta in drag.

Kiko’s Saints di Manuel Marmier (Francia, 2109 – 25’) in concorso
Kiko, illustratrice giapponese in missione in Francia, viene improvvisamente sopraffatta da una strana ispirazione, mentre si rende conto di aver spiato una coppia gay sulla spiaggia vicino alla cappella dove sta lavorando. Ossessionata da tale visione, Kiko spia i due uomini e li disegna segretamente. Questo la spingerà lentamente verso un incontro che cambierà la sua vita e infrangerà le  sue regole sociali.

Handler is crazy di Olivia Dreisinger (Canada, 2019 – 32’) in concorso
Un breve documentario che segue Koyote Moone e Banner, il suo cane da supporto medico e psichiatrico. Questo film esplora le problematiche relative alle disabilità non visibili e alla relazione con i cani guida.

Conversation behind the scenes di Giulia Zumpano (Italia, 2019 – 40’) in concorso
Il documentario segue la storia di Dario Pasquarella, regista e attore non udente, e della sua compagnia. Attraverso il suo lavoro, Dario cerca di riunire la comunità dei sordi e degli udenti, che di solito sono separati da una mancanza di comunicazione. Nei suoi spettacoli usa entrambe le lingue, la LIS, la lingua dei segni e la lingua parlata, per narrare storie in cui i sordi e gli udenti possono vivere in simbiosi.

A$$ LEVEL di Alison Becker  (USA, 2019 – 3′) in concorso
Un cenno comico ai video musicali hip-hop degli anni ’90, che celebra lo stile di vita VIP di una donna su sedia a rotelle.

Forgotten di the Moon di Nora Caro (Messico, 2019 – 24’) in concorso
Migliaia di migranti centroamericani si dirigono a nord ogni anno con un unico obiettivo: sfuggire alla violenza e alla povertà. L’ambiente circostante non sarà a loro favore, poiché criminalità organizzata e i narcotrafficanti sono in agguato. I loro sogni sono l’unica cosa che li tiene in piedi.

Il fagotto di Giulia Giapponesi (Italia, 2019 – 15’) in concorso.
La denatalità sta facendo scomparire una città. Il governo ha adottato misure urgenti. Le donne che non contribuiscono al futuro demografico del paese sono viste come un problema da risolvere, quindi ogni anno sono chiamate a dichiarare a un ufficio governativo il motivo per cui non hanno avuto figli negli ultimi dodici mesi. In  questo contesto si intrecciano le storie di Bianca e Vittoria.

The man of the trees di Andrea Trivero (Italia, 2019 – 19’) in concorso
Daniel Balima è un anziano orticoltore di Tenkodogo, una piccola città dell’Africa subsahariana nel Burkina Faso. Daniel da bambino si ammala di poliomielite. Ogni giorno va in giardino a lavorare, nonostante le varie difficoltà che incontra. In oltre cinquant’anni di attività ha dato vita a oltre un milione di alberi e sogna di piantarne un altro milione.

Stinkhorn di Hilary Harp and Suzie Silver (USA, 2019 – 13’) in concorso
Ambientato in una cittadina mineraria del far west, Stinkhorn racconta la storia di Dusty, una signora fabbro e del suo amante Blaze, giocherellone e imbroglione. Di notte Blaze trasforma gli apprendisti di Dusty in cavalli e li cavalca tutta la notte, infine, Cassidy, l’apprendista intelligente, elabora un piano. Un viaggio psichedelico avvolto in un queer western.

Intrinsic Moral Evil di Harm Weistra (Olanda, 2019 -10’) in concorso
Tre ballerini giocano con la percezione e le aspettative dello spettatore. La storia a strati si sviluppa gradualmente; rivelando i suoi ultimi segreti poco prima dell’inizio dei titoli di coda.

Mr. Dimitris Miss Dimitoula di Tzeli Hadjidimitriou (Grecia 2019 – 30’) in concorso
Mr. Dimitris/Miss Dimitoula vive la sua vita nel villaggio conservatore  di pescatori in cui è nata, in Grecia. Si è presa cura dei suoi genitori in punto di morte e ora vive sola, finalmente in grado di godersi la sua femminilità, ballando in strada sulle note di vecchi dischi pop e osservata dal suo gatto. Incompresa dalla famiglia ma celebrata dai giornalisti che seguono la crisi dei rifugiati, la sua resilienza è catturata da una cineasta queer, consapevole di cosa significhi essere diversi in una piccola comunità conservatrice.

In zona cesarini di Simona Cocozza (Italia, 2019 – 13’) in concorso
Un padre vecchio stampo troppo sicuro di sé e un figlio già adulto ma ancora troppo pavido hanno qualcosa che li divide da sempre ma che è rimasto celato per decenni. Durante il pranzo della domenica ed alla presenza di un inaspettato ospite, emergeranno verità così amare da non poter essere addolcite neanche da una sfogliatella.

High tide di Golshahi Hamed (Iran, 2019 – 15’) in concorso
In uno sperduto villaggio, un padre affronta il mare in tempesta per trovare i corpi dei migranti, perché si sente in colpa per averli fatti annegare. Non fa ritorno dal mare e suo figlio non fa niente per aiutarlo. È Un mare che non restituisce l’annegato, a meno che non venga compiuto un rito.


La poesia è un paio di scarpette rosse. Spesso si balla sulle braci, sul fuoco. È così. È una condanna.
(Alda Merini)

L’Associazione culturale Taksim, Streeen.org e Via Baltea 3 annunciano con gioia la V edizione del Divine Queer Film Festival, dedicata ad Alda Merini (1931-2009).

La rassegna di quest’anno prevede una nuova forma: oltre alle proiezioni dal vivo nella storica sede di Via Baltea 3 (da canfermre nei gironi 25 e 26 settembre 2020), si potrà assistere alle proiezioni online e gratuite dei corti in concorso grazie alla collaborazione con Streeen, la piattaforma cinematografica virtuale, per spostare l’esperienza del Festival oltre ogni confine geografico.

PROIEZIONI ON-LIVE in via Baltea 3

VENERDI’ 25 settembre 2020

19.00 APERTURA FESTIVAL ON-LIVE

19.30 Più della poesia: due momenti nella vita di Alda Merini di Paolo Taggi (Italia, 2005 – 45’)
Alda Merini, a un anno dalla morte. La poetessa dei navigli si racconta in due momenti della propria “vita più bella della poesia”: “la poesia è un paio di scarpette rosse. Spesso si balla sulle braci, sul fuoco. È così. È una condanna”. Un racconto-testamento per ascoltare la voce della Merini al di là delle apparizioni e dell’immagine inflazionata: “anch’io sono vittima del mio stesso mistero”.

20.15 RELAX e DRINK DIVINI

21.00 Port authority di Danielle Lessovitz (USA, 2019 – 94’)
Sulle scale esterne di Port Authority, stazione degli autobus di New York, una ragazza di nome Wye sta facendo voguing con i suoi fratelli. Paul, un giovane dallo spirito libero, rimane colpito dalla sua bellezza; decide di cercarla e tra i due presto sboccia un intenso amore. Wye introduce Paul nella ballroom community della cultura LGBTQ e lo presenta alla sua house, un collettivo organizzato come una famiglia. Quando si rende conto che Wye è trans, Paul è costretto a confrontarsi con i propri sentimenti e con le forze sociali che cercano di rompere il loro legame.

SABATO 26 settembre 2020

19.30 PREMIAZIONI DQFF2020 e PROIEZIONI VINCITORI (premio pubblico, premio giuria, premio Divine)

20.15 RELAX e DRINK DIVINI

21.30 Indianara di Marcelo Barbosa, Aude Chevalier-Beaumel (Brasile, 2019 – 84′)
Indianara definisce se stessa una puttana parlamentare, atea, anarchica e vegana. Nata come Sergio Siqueira, decide molto presto di diventare donna e inventa il suo nome in omaggio alle origini indigene di sua madre e a Nara, un’amica transgender che la sostiene. Rivoluzianaria inclassificabile, fondatrice di Casa Nem, un centro di accoglienza per persone transgender a Rio de Janeiro, consigliera comunale insieme Marielle Franco, Indianara continua la sua lotta contro pregiudizi e machismo.
Il film è presentato da Davide Oberto del TFF (Italia)


L’evento è realizzato in collaborazione con Sunderam Identità Transgender Torino Onlus

e con il supporto dell’Associazione Culturale Taksim