Per noi, la direzione artistica, sinceramente, c’è voluto qualche giorno per avere le idee chiare di cosa è successo esattamente. E’ come se un’onda avesse infranto l’apatia e la rassegnazione del momento che viviamo. Una scossa tutta al femminile che ha elettrizzato noi e il nostro pubblico con 13 film importanti.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare l’anteprima torinese del nuovo documentario “Porpora” prodotto da Vittorio Martone e diretto da Roberto Cannavò. La sala gremita con persone sedute a terrà o attaccata ai muri pur di essere presenti all’evento. In sala era presente favolosamente anche Porpora Marcasciano che, come sempre senza remore, ha elargito parole di esperienza vissuta e gratitudine. Abbiamo sentito uno degli applausi più lunghi della storia del Divine Queer Film Festival, tutto meritato. La direzione artistica ha deciso di consegnare a Porpora una menzione speciale con le seguenti motivazioni:
“Un premio che va sia a questa delicata, ricca e emozionante produzione cinematografica sia a tutto ciò che rappresenta Porpora Marcasciano. un film che attraversa la vita di Porpora e ci racconta brevemente la storia non solo della protagonista ma del movimento per la rivendicazione dei diritti delle persone trans in italia. la storia di un lungo percorso ch’è pian piano diventato sempre più intersezionista e inclusivo”.
La seconda sera invece era del documentario eccezionale “Cada Uma De Nos” diretto da Olivia Ferrero che era presente anche lei in sala. Un documentario di produzione francese ma realizzato interamente in Brasile ha ricevuto l’attenzione e l’apprezzamento del pubblico. Olivia Ferrero è intervenuta raccontando la realizzazione in solitaria del documentario. Il film affronta le lotte transfemministe in Brasile. Attraverso le storie delle attiviste, si scopre le difficoltà e le vittorie che accompagnano i loro impegni. Un eredità di Marielle Franco. “Cada Uma De Nos” ha vinto il Premio Pubblico.
“Il Terribile Inganno” di Maria Arena invece è stato il lungo metraggio dell’ultima sera. Una produzione fresca, un documentario realizzato in circa 4 anni. Questo lavoro articolato e ricco racconta la nascita e crescita del movimento transfemminista “Non Una di Meno” Italia. Sia il film sia il movimento hanno ricevuto il premio della direzione artistica, Premio Divine, con le seguenti motivazioni: “Un riconoscimento per queste due realtà e soggetti che rappresentano lo spirito intersezionalista, costruttivo e inclusivo del festival. Un film che riassume in modo dettagliato e dinamico la storia di questo movimento rivoluzionario e un movimento che cerca di mettere le basi di una società meno patriarcale, aperta e inclusiva per chiunque”. Era la seconda volta che Maria Arena si presentava al DQFF. Nella prima edizione del Festival abbiamo avuto il piacere di proiettare il suo film “Gesù è morto per i peccati degli altri”. Una donna che sa raccontare attraverso le immagini e le parole un mondo arcaico e rivoluzionario allo stesso tempo. L’ironia e la profondità con cui si è presentata ha estasiato il nostro publico.
Come era previsto nel programma sono stati rilasciati tre altri premi.
“Herman@s” di Hélène Alix Mourrier (Premio Streen)
“Utilizza una narrazione simbolica, che parte dal ritratto di Cuco e diventa il manifesto di un’intera comunità che cerca di riscrivere le regole dell’identità di genere in un’ottica intersezionale. Il bianco e nero riesce a tingersi ti sfumature di volta in volta poetiche, sensuali e militanti”.
“Game on, queer disruptions in sport” di Mária Takács (Premio Balon Mundial)
“Per aver dato voce a diverse individualità all’interno di contesti sportivi che in alcuni casi hanno saputo accogliere le differenze e metterle in gioco, ed in altre hanno fatto emergere come lo sport possa essere ancora pregno si barriere. Lo sport può e deve essere motore di cambiamento, e questo film ce lo dimostra”.
“She is the protagonist” di Sarah Carlot Jaber (Premio della giuria)
“Per la visione profonda, precisa ed ironica degli ostacoli e dei blocchi che tengono le donne in seconda fila. Sicuramente una Protagonista è mille cose, e soprattutto, oltre che intelligente, ironica”.
In totale sono stati proiettati 15 film, 10 in concorso e 5 fuori concorso, tutti sottotitolati in italiano. Film provenienti da 8 paesi e 4 continenti. Abbiamo avuto il piacere di ospitare quattro ospiti d’eccezione; Porpora Marcasciano, Vittorio Martore, Olivia Ferrero e Maria Arena.
Abbiamo avuto l’onore di ricevere i patrocini dell’Amnesty Internation Italia, Comune di Torino, Servizio lgbt del Comune di Torino, Circoscrizione 6 e Comitato Unico di Garanzia dell’Università degli studi di Torino.
Come ogni anno anche questa volta le numerose associazioni e gruppi informali ci hanno aiutato a realizzare Divine Queer Film Festival come CasaArcobaleno, Circolo Maurice, Mit, Arcigay Torino e Coordinamento Torino Pride.
Anche quest’anno i premi sono stati realizzati da un’importante realtà torinese, l’impresa sociale Stranaidea.
La collaborazione che abbiamo consolidato nel 2021 con la realtà importante della nostra città ossia Balon Mundial quest’anno ha generato un evento molto interessante, “The future is equal”; un workshop in campo per abbattere le barriere che le donne e persone non binarie per fornire strumenti e possibili soluzioni per affermare l’equità di genere e affrontare tematiche come leadership e LGBTQIA+ in ambito sportivo e non.
Infine se siamo riuscite anche quest’anno a realizzare il festival dobbiamo ringraziare coloro che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding, Cgil Torino, Natural Cose, Balon Mundial e Via Baltea.
Grazie a tutt@ noi del DQFF che quest’anno ha trovato una linea costruttiva ed evolutiva per il futuro. Abbiamo consolidati collaboratori che ci hanno aiutato a tirare le fila della trama di questa edizione. Grazie alla giuria che ha con professionalità selezionato il film da premiare, un grazie speciale a Tosca Cellini che ha curato la comuniazione sui social media e a Riccardo Zuccaro per l’ufficio stampa. Alla nostra madrina Valentine Wolf un ringraziamento per la sua disponibilità, contributi artistici e politici e per la sua leggerezza.
Vi invitiamo a stare tuned e seguirci fino alla prossima edizione sui canali social perché le Divine hanno sempre delle sorprese interessanti.